martedì 29 marzo 2011

Free

E' arrivata la primavera, è arrivata l'ora legale, in Svezia continua a essere diaccino e il sole oggi è solo un lontano ricordo, ma in compenso la situazione comincia a rallegrarsi e gli svedesi pensano bene di mangiare il loro paninozzo tossico alle 12 (hamburger a quell'ora e dopo riuscire a studiare è comparabile a una prova di coraggio) outside dello studentcentrum, nonostante i pinguini che tengono compagnia....
Lunga assenza dal blog, un po' per motivi di studio, un po' per il fatto che non c'era molto di nuovo da scrivere, o almeno di diverso dal normale. Dopo una visita alla deludente Goteborg, gli ultimi giorni sono stati passati da vero turista per Lund e Malmo in compagnia di uno splendido Giuliani, giunto da Londra per acculturarsi sugli usi e costumi nordici. Giunto in una giornata soleggiatissima in Lund, decidiamo che il giorno dopo sarebbe stato perfetto per andare a Malmo. Si, grosso modo, levata la pioggia mattutina e il grigiore del cielo che non ha pensato minimamente di abbandonare il nostro viaggio fino a sera, che comunque si è rilevato piacevolissimo e costruttivo. Una volta casa, è stata intrapresa l'avventura di preparare una tegamata di Tiramisù per tutto il corridoio (10 uova), suscitando ammirazione e stima da parte dei coinquilini, ma molto probabilmente causando una notte di fuoco e fiamme al loro stomaco, nessuno escluso.
Non contenti delle nostre precarie condizioni fisiche, ci avviamo verso lo "Spring Break Party", dove l'evento chiappagrulli su facebook prometteva "cena messicana a 3 portate". Vorrei davvero conoscere il genio che ha avuto cotanta fantasia, visto che la cena consisteva in un vassoio di plastica a testa (che puoi trovare in qualsiasi mensa scolastica) con all'interno qualcosa di vagamente messicano, molto probabilmente comprato alla Coop locale. Chiaramente unica portata, a meno che non possa essere considerata seconda portata il ghiacciolino misero e triste dell'Algida di fine cena, anch'esso chiaramente e notoriamente messicano. A susseguirsi un party scialbo, abbandonato ragionevolmente presto per sdegno...
Per rifarci dalla delusione, quindi, è stata organizzata un'altra cena ieri sera, giusto per festeggiare l'esame passato in mattinata e l'ufficialità dello stato di "fancazzista". Chiaramente mi presento da vero italiano, portando 3 pizze schifosissime (quella al kebab non me la sono sentita di comprarla) e uno stomaco pressochè vuoto solo per mangiare più degli altri. Cena notevole, gustosa e nutriente, nonostante il 93% di carboidrati presenti in tavola fra spaghetti, paste e pizza. Il dopo cena è stato condito da piacevolissime e profonde conversazioni quali chiedere alle ragazze se apprezzano il pelo pubico rasato, quando costa un'orgia in Grecia, e quanto fanno schifo le versioni spagnole delle canzoni di Raffaella Carrà...
See u soon, la lavanderia mi attende, ma questa volta non sarà lei a vincere....

giovedì 17 marzo 2011

150.....

Ci sono pochi momenti in cui mi sento ancora orgoglioso di essere italiano. Uno di questi è quando sento parlare gente come Roberto Saviano, che nonostante parli solo e soltanto dei problemi del nostro fottuto Paese riesco comunque ad ammirare un uomo che lotta e mette a rischio la propria vita per il bene di una Nazione. Altre volte possono essere quando ascolti canzoni di grandi personaggi quali Giorgio Gaber, Fabrizio de Andrè o Francesco de Gregori, che nonostante siano apparentemente "solo" cantanti nascondono dietro questo mestiere un gran cervello e un amore profondo, nonostante tutto, per il proprio Paese.
Questi sono i momenti di orgoglio. Poi, vengono i momenti in cui ti chiedi cosa hai fatto di male per vivere in questo maledetto Paese. E questi momenti avvengono ogni giorno. Ogni giorno, quando per esempio cammini per strada, e incontri persone dalle italiche abitudini che non ti vanno giù. Quando accendi la TV, e senti delle mille ingiustizie che la gente è costretta a subire e delle cose che non funzionano e molto probabilmente non funzioneranno mai nel Bel Paese. Oppure quando senti parlare i politici.
Ecco, questa è la ragione principale per cui una parte di me odia profondamente l'Italia. Quando senti parlare gente che dubiti abbia in casa un diploma di grado più alto delle elementari, che pensi non sarebbero adatti neanche al lavoro di ciabattini, e invece ti rendi conto che ricoprono una delle cariche più alte, con uno stipendio così alto e con così tanti privilegi che molto probabilmente te non avrai in tutta la tua vita. Si, in questi casi io ODIO l'Italia, e ti senti quasi orgoglioso di vivere in Svezia per 6 mesi.
E' successo esattamente qualche giorno fa, quando per caso mi è capitato fra le mani il video di Mary Star Gelmini ospite a "Che tempo che fa" (unica trasmissione italiana rimpianta, insieme a "My name is Earl"). Ascoltare una sequela di cazzate assurde per mezz'ora, sapendo che esistono persone che realmente credono a quello che lei dice, e assistere ai meravigliosi giri di parole oramai famosi in ambito politico per evitare di rispondere alle domande (se notate bene il video non risponde mai esattamente a quello che le chiede Fazio, ci sarà un motivo) è peggio di una coltellata alla schiena. E ancora peggio è sapere che la gente se ne frega, dicendo che tanto qualcuno cambierà qualcosa, che le cose andranno meglio, quando in verità stiamo sprofondando in un abisso.
Ma non serve. Non serve a un cazzo parlare. Non serve a un cazzo scrivere un intervento su uno stupido blog riguardo quello che va e quello che non va in Italia. Servirebbe che la gente si mettesse in testa che il Paese, che l'intero Paese, è loro, di tutti gli italiani. Non solo di alcuni, non solo una parte del paese, ma tutto è di tutti. E tutti sono responsabili di com'è e di cos'è l'Italia, non la classe politica, o solo una ristretta élite di persone. Per questo motivo, non mi metto a dire le frasi comuni che si possono dire per questo giorno. Mi limito a sperare che questo 150° anniversario dell'unità significhi un anno in meno all'avvento di una Nazione, una vera Nazione, dove ognuno si preoccupa e partecipa attivamente a realizzare quello che vede intorno a lui. Dove nessuno pensa "qualcuno farà", ma dove ognuno pensa "io devo fare". Una Nazione dove ognuno pensa e agisce per migliorare, di cui non ti devi vergognare quando vai all'estero, ma ne devi essere orgoglioso. Lo spero vivamente! (e ovviamente buon San Patrizio a tutti)

Mi scuso per quelli che speravano in un post pieno di fighe-ubriacate-party-cazzate, ma vengo da una settimana amara delle suddette cose causa esami (5 ore di esame, con redbull e mars gratis, è peggio di un calcio nelle palle con le scarpe anti-infortunistiche) e malattia. Unico evento rilevante party di San Patrizio festeggiato un giorno prima, ma niente di rilevante da raccontare, se non che la buonissima birra verde bevuta che lasciava un retrogusto di qualcosa di schifoso in bocca. Spero di riprendere la routine il più presto possibile...

martedì 8 marzo 2011

Erasmus è anche studiare

Bisogna rendere lode a colui per primo che ha pensato all'Erasmus: vivere sei mesi in Svezia, con una camera tutta tua, viaggiando, andando alle feste, fottendotene di tutto e di tutti, ecc....C'è da ricordasi, però, che la parola Erasmus (lode a Erasmo da Rotterdam, colui che della vità capì tutto) è da connettere anche con la parola Università e, quindi, esami. L'importante è ricordarselo non 3-4 giorni prima del suddetto esame, come è capitato al sottoscritto, evitando così tour de force di studio da manicomio.
La vita va avanti, fra uno sketch e un altro. A un mercoledì sera solito in Vastgota nation, passato a bere tequila offerti dalla gente solo perchè sanno che a te fanno schifo (ma chi fugge davanti al nemico è solo un codardo!!) è seguito un giovedì sera al palazzatto dello sport a seguire una partita di handball. Decisione fatta solo per la gratuitità (azz che parolone) del match, ci siamo presentati 5 secondi prima dell'inizio, accaparrandoci non sappiamo bene con quale motivo 5 posti in prima fila. Susseguite le scene dei veri tifosi, quale iniziare con la domanda "Ma quale squadra è Lund?", dopodichè chiedere al tizio dietro "Ma è la prima o seconda liga??", bisogna rendere grazie alle squadre per aver dato vita a un piacevole match, finito col coronamento del migliore in campo (titolare della nazionale svedese, tra l'altro) con un cesto di formaggio e prosciutto.
Venerdì sera ricco di attività. Cominciato con un international dinner, dove ognuno doveva portare qualcosa da mangiare di tipicamente nazionale, quale miglior piatto potevo portare se non il riso alla birra, che notoriamente non ha un cazzo a che fare con l'Italia???  Almeno la gente ha apprezzato, o almeno me lo ha fatto credere, il che va bene uguale.
Usciti rimpizzati come dei tacchini dalla stanza, ci fiondiamo in un "Carnival Party". Decisione del vestito della serata: Blues Brothers. Grave scelta, visto che non avevo fatto i conti con la mia italica origine, con il risultato che la gente mi ha dato del mafioso tutta la serata....Per fortuna la mia "birra game over", con solo 10.4% di alchol, mi ha dato una mano a sopportare la cosa, anche se berla è stato paragonabile ad attaccarsi a una pompa della benzina e succhiare (tra l'altro potrebbe essere anche più economico, una lattina 2 euri, un litro di benzina 1.60, magari la prossima volta ci penserò....).
Non contenti di vestirci da idioti per tutta la serata, un prode compagno italico ha avuto la geniale idea di replicare un sketch del mitico Remi Gaillard il giorno dopo in mezzo a Lund, creando un traffico mai visto, e scoprendo che finiremo sulla tv locale (e non è uno scherzo) grazie al video girato. Questo è l'originale, il nostro arriverà a breve.
Giunti così al sabato, che paradossalmente qui non è troppo eccitante, la scelta è ricaduta su una festa in un altro studentato, ma vista la presenza di poche persone abbiamo deciso di levarci di torno. O almeno, quella sarebbe stata l'idea, se non avessi trovato la ruota della mia bici bucata all'uscita, il che a Lund è paragonabile a una catastrofe. Obbligato così a passare la serata in quel posto, il fato ha voluto concendermi il momento di gloria quando in stanza ho inforcato la chitarra e ho fatto partire il riff di "Sweet child o'mine", scatendando il pandemonio e portando la gente a cantare....per 20 secondi, dopodichè ognuno se n'è fottuto ed è ritornato a bere birra. Posso capire.
Nel frattempo, comincio ad amare l'università in questo posto, da quando ho scoperto che nel dipartimento di ingegneria è presente una sauna, ovviamente gratis. Sfruttata ieri sera, ammetto che però difficilmente riesco a reggere i ritmi svedesi, in quanto entrare in sauna con birra e uscire successivamente in terrazza con temperature prossime allo zero (don't try this at home!!!) non è troppo salutare per il mio fisico.

Concludo questo post augurando un buon "Fat Tuesday" a tutti, e non augurando a nessuno "buon festa delle donne" in quanto (opinione personale e discutibilissima) è una festa che simboleggia, più di qualsiasi altra cosa, la disparità che esiste fra i sessi, e personalmente penso che è una festa che non dovrebbe esistere, ma forse solo in un mondo perfetto e impossibile...

giovedì 3 marzo 2011

Pensieri

Letto. Serata così, non male, ma forse da dimenticare per tante cose. Mani dietro la testa, gambe divaricate, guardo smorto fissante il muro bianco sopra la testa, come se da un momento all'altro potesse cambiare aspetto.
Pensieri. Tanti, forse troppi. Pensi che nella vita hai sbagliato troppo, forse non hai mai azzeccato nulla. Pensi che nonostante i 20 e passa anni, le donne non le capirai mai. Pensi che il tuo modo di socializzare, forse il tuo intero carattere, andrebbe cambiato. Sì, perchè se sei qui, in questa situazione, è segno che qualcosa non va, che qualcosa è sbagliato, forse che tutto è sbagliato. Pensi che alla fine ne hai abbastanza, pensi che ti sei sbattuto di tutto, che sei sempre stato un perdente, e molto probabilmente sempre lo sarai.
Ma non è così. E' l'indole umana. Purtoppo, ti ricordi solo delle sconfitte, mai delle vittorie. Sì, perchè questo è il funzionamento. Le vittorie servono solo per goire e godere nel loro intorno, dopodichè svaniscono. Le sconfitte invece sono il futuro, perchè sono quelle che restano dentro, sono quelle che riemergono a galla ogni volta.
Ognuno, indipendentemente chi, dovrebbe invece ricordarle. Sì, perchè molte volte, se non sempre, sono in numero maggiore. Sono enormemente maggiori, ed enormemente più importanti. Inoltre, ognuno dovrebbe capire che tutto quello che considera sbagliato di se stesso, non lo è. Non lo è mai stato, e mai lo sarà. Perchè quello che è sbagliato ti istiga a migliorare, a perfezionare, a reagire. Nessuno nasce imparato, nessuno deve nascere imparato. Non avrebbe senso, sarebbe la vera vita da perdente. La vita è, anzi deve essere, una sfida continua. Con i suoi pregi, con i suoi difetti, con tutto il resto che circola intorno. La vera vita è misurarsi con i propri limiti, misurarsi con le proprie capacità. Solo in questo modo si riesce a vincere e, se davvero la vittoria dura poco, chi se ne frega. Ne arriveranno altre, sicuro, la vita è piena di belle cose. L'importante è che, quando sei in camera, sdraiato sul letto, a riflettere, ti ricordi che la tua vita non è quella serata. La tua vita non è il rammarico per una ragazza. La tua vita non è per la scelta sbagliata di quel giorno. La tua vita non è il tuo modo di fare che odi. La vita è tutto, dal primo all'ultimo giorno, dove hai passato serate sul letto a pensare, e molte altre a dormire beatamente, contento di quello che hai fatto. L'importante è ricordarlo, e ricordasi che domani è un altro giorno. Sì, un altro giorno, sicuramente adatto ad affrontare una nuova sfida, ma questa volta con maggiore esperienza. Con maggiore consapevolezza che tutte queste cose, senza escludere nulla, rendono la vita meravigliosa. Buonanotte.

Post non personale, o almeno solo in parte. Sono solo pensieri che mi sono venuti a galla dopo una conversazione e che avevo voglia di spararli da qualche parte....